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Reflusso gastroesofageo, un disturbo che colpisce il 20% degli italiani

In occasione della Giornata mondiale della salute digestiva, i riflettori su una patologia diffusa che richiede attenzione e cure appropriate per prevenire complicanze.

Il reflusso gastroesofageo rappresenta una condizione medica piuttosto comune nella popolazione italiana, con una prevalenza stimata intorno al 20%. Il dato emerge in concomitanza con la Giornata mondiale della salute digestiva, avvenuta lo scorso 29 maggio 2024, occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo a disturbi e patologie che interessano l’apparato digerente. Il reflusso gastroesofageo si verifica quando il contenuto acido dello stomaco risale verso l’esofago, causando sintomi quali bruciore retrosternale, rigurgito acido e difficoltà digestive.

Fattori di rischio e stile di vita

Diversi fattori possono favorire l’insorgenza e l’aggravamento del reflusso gastroesofageo. Tra questi, l’obesità, il fumo, l’assunzione di determinati farmaci e un’alimentazione scorretta giocano un ruolo significativo. Anche lo stress e la sedentarietà possono influire negativamente sulla funzionalità dell’apparato digerente. Per contrastare il reflusso gastroesofageo, è utile adottare lo stile di vita sano, un’alimentazione equilibrata, dall’attività fisica regolare e dalla gestione efficace dello stress.

Diagnosi e trattamento tempestivi

In presenza di sintomi persistenti riconducibili al reflusso gastroesofageo, è essenziale rivolgersi al proprio medico curante per una valutazione approfondita. Con l’anamnesi accurata e, se necessario, esami strumentali mirati, sarà possibile formulare una diagnosi precisa e impostare un piano terapeutico adeguato. Il trattamento del reflusso gastroesofageo si basa principalmente su modifiche dello stile di vita, associati, ove indicato, all’assunzione di farmaci specifici, come gli inibitori di pompa protonica. La gestione tempestiva e appropriata della patologia consente di prevenire l’insorgenza di complicanze, come l’esofagite erosiva o l’esofago di Barrett, e di migliorare significativamente la qualità di vita dei pazienti. È utile ricordare che il consiglio del farmacista non intende sostituire il consulto con il medico curante, ove la problematica presentata dovesse perdurare. In caso di sintomi persistenti o dubbi riguardanti il reflusso gastroesofageo, è necessario contattare il proprio medico di famiglia o lo specialista di riferimento per una valutazione approfondita e un trattamento personalizzato.

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Di Farmacia Castegnato

Il servizio informativo per i pazienti della Farmacia Comunale di Castegnato.