L’Istituto superiore di sanità (Iss) ha reso noti già da tempo i dati aggiornati sull’antibiotico-resistenza relativi all’anno 2024. Il quadro generale che emerge rimane articolato, con situazioni che evolvono in direzioni differenti. Le percentuali di resistenza per i principali batteri monitorati si mantengono su livelli elevati, sebbene per alcune specifiche combinazioni di patogeni e farmaci si osservino segnali incoraggianti di riduzione. Un elemento di allarme è il continuo incremento della resistenza alla vancomicina da parte dell’Enterococcus faecium. Le infezioni del sangue causate da enterobatteri resistenti ai carbapenemi mostrano una leggera diminuzione rispetto all’anno precedente, pur restando numerose. Un ulteriore dato presentato riguarda l’utilizzo di soluzioni idroalcoliche per l’igiene delle mani negli ospedali, il cui consumo prosegue un trend al ribasso, posizionandosi su valori inferiori agli standard internazionali raccomandati.
Analisi dei batteri monitorati
Per quanto concerne i batteri Gram-positivi, la percentuale di Staphylococcus aureus resistente alla meticillina ha subito un’ulteriore contrazione. Al contrario, la resistenza alla vancomicina in Enterococcus faecium è in aumento. In Streptococcus pneumoniae la resistenza alla penicillina si mantiene stabile. Tra i batteri Gram-negativi, Escherichia coli mostra un leggero incremento della resistenza ad alcune classi di antibiotici. Un dato positivo proviene da Klebsiella pneumoniae, per la quale si registra una diminuzione della resistenza ai carbapenemi. Anche per Pseudomonas aeruginosa e Acinetobacter spp. la resistenza alla classe di farmaci è in calo, sebbene quest’ultimo batterio mantenga percentuali molto alte. Il fenomeno della multi-resistenza continua ad essere una criticità, particolarmente nei reparti di terapia intensiva.
Il consumo di igienizzanti per le mani
Il rapporto sull’utilizzo delle soluzioni idroalcoliche evidenzia come il consumo mediano nazionale nelle strutture ospedaliere abbia continuato a ridursi nel corso del 2024. Il valore rilevato per l’intera struttura si attesta su una quantità inferiore rispetto alla soglia indicata dall’Organizzazione mondiale della sanità. Il consumo risulta più elevato nelle Terapie Intensive, sebbene anche nei reparti si osservi una riduzione progressiva negli ultimi anni. I dati, raccolti da centinaia di strutture, mostrano una variabilità tra le diverse regioni. La tendenza alla diminuzione nell’impiego dei prodotti costituisce un aspetto critico, data l’importanza fondamentale dell’igiene delle mani nel prevenire le infezioni e nel contrastare la diffusione di batteri resistenti.
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