Le vertigini sono un disturbo frequente che può generare una sensazione di instabilità o di moto rotatorio. In numerosi casi, il problema viene attribuito in modo automatico a un malfunzionamento dell’apparato uditivo, in particolare dell’orecchio interno. Esiste però una percentuale di episodi in cui l’origine del disturbo non è da ricercarsi a livello auricolare, bensì in una condizione di discomfort a carico del rachide cervicale. La condizione – che interessa le strutture muscolari e ossee del collo – può essere all’origine di sintomi vertiginosi, i quali vengono pertanto definiti come cervicogenici. La correlazione tra la zona cervicale e le vertigini è un aspetto clinicamente riconosciuto, sebbene non sempre sia immediatamente identificato.
Differenziare le vertigini cervicali da altre forme
La caratteristica principale delle vertigini di natura cervicale risiede nella loro stretta associazione con i movimenti del capo e del collo. Spesso, la sensazione di sbandamento o di rotazione si manifesta o si intensifica in seguito a specifiche rotazioni, estensioni o flessioni del collo. Altre manifestazioni sono la percezione di instabilità durante la deambulazione, rigidità a livello della nuca e, in alcuni casi, dolore localizzato. La durata degli episodi è variabile, potendo persistere per periodi brevi o prolungati. È fondamentale osservare che, a differenza di vertigini di altra natura, quelle legate alla cervicale generalmente non provocano disturbi uditivi, come ronzii o cali dell’udito, elementi che invece sono tipici di problematiche a carico dell’orecchio interno.
Possibili cause e approcci per la gestione
Le cause che possono condurre all’insorgenza di vertigini cervicali sono riconducibili a stati di tensione e contrattura dei muscoli del collo. Le condizioni possono essere la conseguenza di traumi pregressi, come il colpo di frusta, di posture scorrette mantenute per lungo tempo, ad esempio durante le ore lavorative, o di patologie degenerative che interessano le vertebre cervicali. L’infiammazione e la rigidità muscolare possono interferire con i segnali nervosi che dalla zona del collo vengono inviati al sistema dell’equilibrio, generando così la percezione di vertigine. Un approccio al disturbo si concentra pertanto sulla riduzione della tensione muscolare e sul miglioramento della mobilità articolare. Possono essere utili interventi di fisioterapia mirata, esercizi di stretching delicati e, in alcuni casi, l’applicazione di calore locale per favorire il rilassamento muscolare. È sempre raccomandabile una valutazione professionale per escludere altre origini del sintomo e per ricevere indicazioni terapeutiche personalizzate.
I consigli forniti dai farmacisti hanno uno scopo puramente informativo e non intendono sostituire il rapporto con il medico curante. Ove i sintomi persistano, è necessario consultare il proprio medico di medicina generale o lo specialista di riferimento per una diagnosi precisa e un trattamento appropriato.
