I ritmi circadiani regolano diversi processi fisiologici, tra cui il ciclo sonno-veglia, la temperatura corporea e la produzione di ormoni. Ritmi che possono subire alterazioni a causa di abitudini irregolari, esposizione prolungata a dispositivi luminosi o variazioni negli orari dei pasti. Le conseguenze includono affaticamento, difficoltà di concentrazione e disturbi del riposo. Per il ripristino naturale dei cicli biologici, è opportuno adottare strategie che coinvolgono sia la gestione del sonno sia l’organizzazione dei pasti.
Sonno e alimentazione: elementi interdipendenti per l’equilibrio interno
Il primo passo per sincronizzare i ritmi circadiani consiste nel definire orari fissi per il riposo notturno e il risveglio, mantenendoli costanti anche durante il fine settimana. Parallelamente, è utile programmare i pasti in modo regolare, evitando di saltare la colazione o consumare cene abbondanti a ridosso del sonno. Studi hanno evidenziato come l’assunzione di nutrienti in momenti non congrui con i ritmi biologici possa interferire con la digestione e il metabolismo, riducendo la disponibilità energetica giornaliera.
Esposizione alla luce e la scelta dei nutrienti come fattori determinanti
L’esposizione alla luce naturale nelle prime ore del giorno contribuisce a resettare l’orologio interno, segnalando all’organismo l’inizio della fase attiva. Al contrario, è consigliabile limitare l’utilizzo di schermi luminosi nelle ore serali. Dal punto di vista alimentare, privilegiare cibi ricchi di triptofano, magnesio e vitamine del gruppo B supporta la produzione di melatonina, favorendo un riposo qualitativamente migliore. Al contempo, è preferibile evitare sostanze eccitanti come caffeina o alcol nelle ore serali. Il consiglio dei farmacisti non intende sostituire il consulto con i medici curanti. In caso di sintomi persistenti, è necessario rivolgersi al proprio curante o a uno specialista di riferimento.