Durante la conferenza europea “Salute dei bambini e ambiente”, tenutasi a Sansepolcro (Ar), un gruppo di esperti di pediatria, ambiente e salute pubblica ha rivolto un appello ai leader globali che parteciperanno alla Cop29 di Baku. L’obiettivo è sottolineare l’urgenza di adottare misure concrete per proteggere i bambini dai rischi legati all’inquinamento ambientale e ai cambiamenti climatici, con particolare attenzione alle conseguenze sullo sviluppo neurocognitivo e fisico delle giovani generazioni. L’evento, organizzato dall’Associazione medici per l’ambiente (Isde Italia), ha visto la partecipazione di esperti nel campo della pediatria e della sanità pubblica, che hanno evidenziato come i bambini rappresentino il gruppo più vulnerabile alle conseguenze dell’inquinamento ambientale.
L’impatto delle sostanze tossiche sullo sviluppo dei bambini
La Dott.ssa Vitalia Murgia di Isde e la Dott.ssa Laura Reali dell’Associazione europea dei pediatri (Ecpcp) hanno dichiarato che l’esposizione a sostanze tossiche come Pfas, piombo e pesticidi può avere effetti devastanti e irreversibili sullo sviluppo neurologico dei bambini. In qualità di medici pediatri, hanno sottolineato il dovere di promuovere politiche che tutelino il futuro dei più piccoli, riducendo al minimo l’esposizione a queste sostanze nocive. L’appello si basa su evidenze scientifiche che hanno dimostrato l’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute infantile, con temperature crescenti ed eventi meteorologici estremi che aggravano condizioni respiratorie e infettive. L’inquinamento atmosferico aumenta i rischi di asma, disfunzioni cognitive e ritardi nello sviluppo, mentre la contaminazione dell’acqua da parte di sostanze chimiche compromette le risorse idriche, con conseguenze sullo sviluppo cognitivo e fisico dei bambini.
Le richieste dei pediatri ai partecipanti della Cop29
I partecipanti della Cop29 sono chiamati a intervenire urgentemente per proteggere la salute dei bambini, introducendo regolamentazioni più rigorose per migliorare la qualità dell’aria e dell’acqua. Si richiede un impegno concreto per limitare le emissioni di sostanze chimiche tossiche e per eliminare progressivamente quelle dannose per il sistema neurologico, immunitario ed endocrino dai prodotti di consumo. Tra le altre proposte, si evidenzia la necessità di attuare politiche di resilienza climatica, adattando le infrastrutture alle sfide poste dai cambiamenti climatici, e di finanziare programmi di screening precoce e ricerca sugli effetti degli inquinanti sullo sviluppo neurocognitivo dei bambini. Roberto Romizi, presidente dell’Isde Italia, ha sottolineato l’impossibilità di ignorare ulteriormente l’impatto ambientale sulla salute dei bambini, definendo la Cop29 un’occasione unica per promuovere politiche globali che salvaguardino il loro futuro.